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Star Wars episodio...ho perso il conto!, la mia prima FF in questo genere!

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Nikj
icon4  view post Posted on 11/10/2006, 19:53




Dunque, comincio col dirvi che i personaggi di questa FF sono interamente inventati da me, ma razze, veicoli luoghi ecc... sono stati presi dal mondo di Star Wars, per creare così una FF che possa dar continuo allo Star Wars più che stupendo di George Lucas...
(ovviamente non mancheranno accenni ad alcuni personaggi ORIGINALI di Star Wars...)
Volevo dar un numero all'episodio di questo mio Star Wars...ma non sapendo bene quanto dopo l'originale farlo ambientare...ho deciso di lasciar perdere...^^'''
dunque...cominciamo...


CAPITOLO 1

“Per favore maestro, vorrei tanto provare anche io!”esclamò la bambina guardando il maestro”Vedrai maestro, sarò capace di farcela!” lui si voltò a guardarla”Vuoi provare? È un padawan più esperto di te…non sarà facile..”la bambina lo guardò con i suoi occhi verdi”Lo so maestro, ma sarò capace, per favore, posso provare?”il maestro mosse le orecchie feline poi passando lo sguardo prima sulla bambina, poi sul giovane che aveva di fronte rispose”Bene, se ne sei sicura, allora ti farò provare..”la bambina sorrise al maestro, poi dalla sua piccola cintura prese una spada”Sono pronta maestro” .
“Bene, preparatevi padawan, io sarò qui per controllarvi…”il ragazzo osservò incredulo prima il maestro poi la bambina”Maestro Kaled, non posso combattere contro di lei…Non sarebbe un combattimento leale! Non arriva nemmeno ai 6 anni!” il maestro si voltò verso di lui guardandolo con la sua solita calma”Non è l’età che devi guardare..”
“Maestro, io non guardo solo la sua età, lei ha anche poca esperienza, è piccola ed è la metà di me, non sarebbe leale!”di nuovo il maestro parlò con calma”Non è leale? Per saperlo devi provare, non sottovalutare mai chi ti trovi di fronte…se la lascio contro di te, è perché sono sicuro che può farcela. Ricorda Kher, devi affidarti anche alla Forza, non solo a ciò che vedi!”detto questo il maestro si spostò lasciando il campo libero. Il ragazzo scosse la testa, poi si mise in posizione mentre la lama verde della spada si attivava, la bambina si posizionò di fronte a lui, fece un breve inchino poi senza fare una mossa chiuse gli occhi in attesa. Kher la osservò un momento, attese per un po’, poi quando vide che non si muoveva, l’attaccò. Fece un salto abbassando la lama verso la bambina, ma all’ultimo istante lei si abbassò evitando il colpo, e d’improvviso la lama viola della sua spada si attivò cozzando con quella del ragazzo. Il maestro Kaled osservava i due in combattimento,e la sua attenzione era rivolta soprattutto alla bambina. Gli era capitato di rado di vedere un padawan tanto giovane affidarsi tanto alla Forza. Doveva ammetterlo, era rimasto stupito da quella bambina. Era li da quattro anni appena, era fra i padawan più piccoli, ma era fra i più dotati. Si ricordava benissimo la prima volta che l’aveva vista. Aveva due anni allora, era giunta a Coruscant con Shariz Jer, una dei maestri del consiglio Jedi. La ragazza gli aveva riferito di com’era morta Elektra sua madre, una Jedi, e di come suo padre aveva ceduto al Lato Oscuro. La piccola era rimasta orfana, e quando Shariz l’aveva trovata l’aveva subito presa con se e portata al Tempio Jedi. Kaled continuava a guardare i due che si battevano, la bambina faceva fatica a difendersi, ma per il momento ci riusciva a sufficienza. Kher fece una finta alla destra della bambina, poi con uno scatto veloce si portò alla sinistra colpendola ad un fianco con la lama della spada e lei cadde a terra. Si rialzò in fretta spolverandosi la tunica e controllando la bruciatura che gli aveva provocato il giovane, alzò lo sguardo verso di lui, e senza preavviso lo attaccò mettendoci tutta la forza che aveva, non era molto forte, ma riusciva a stancarlo e dargli qualche noia. Il duello continuò per una ventina di minuti buoni, nessuno che parlava, solo il rumore delle due spade che cozzavano fra loro creando mille scintille e l’odore degli abiti bruciacchiati. Il ragazzo la colpì con una spinta della forza facendola cadere indietro, e mentre stava per colpirla il maestro alzò una mano”Basta così. Potete fermarvi, siete stati entrambi bravi e meritate i miei complimenti.”fece cenno al ragazzo di avvicinarsi”Ti sei battuto bene, ma devi imparare a fidarti di più della Forza…Passa in infermeria a farti vedere le ferite..”Kher annuì”Certo maestro”si voltò verso la bambina”Sei piccola, ma malgrado tutto, te la cavi quasi discretamente.”le disse con un sorriso, poi uscì dalla sala lasciando maestro e padawan soli.
“Hai combattuto bene…Nikj”
“Grazie maestro, ho cercato di impegnarmi più che potevo, ma Kher è forte, e io sono non ho molta esperienza…”
“Vero, ma questo non deve bastare a fermarti. Sei giovane, ma abile, e sensibile alla Forza. Essa ti ha guidata bene, e vedo che ti affidi molto a lei. Dovrai allenarti ancora molto, la tua tecnica va migliorata, ma per questo abbiamo molto tempo davanti a noi…”Nikj annuì seria, guardando il maestro”Va bene maestro, grazie!” detto questo fece un breve inchino poi uscì dalla sala a sua volta raggiungendo la sala delle mille fontane.

CAPITOLO 2

Proprio nella sala delle Mille Fontane incontrò Arwen, una giovane padawan come lei, però di due anni più grande”Nikj! Eccoti dov’eri finita?” disse la ragazzina andandole incontro”Ero nella sala di allenamento con il maestro Kaled e Kher, ho combattuto contro di lui”disse facendole notare le bruciature sulla tunica”Hai combattuto contro Kher? Wow! Non credevo che il maestro te lo avrebbe permesso! E com’è andata?”Nikj si strinse nelle spalle”Sono ancora inesperta, Kher è forte ed è il padawan migliore, ho fatto molta fatica contro di lui, e infatti…si vede dalle bruciature!”disse con un sorrisino sarcastico. Arwen fece una risatina”Però ho visto la sua di tunica, anche tu gliele hai date! Devi essere stata una pulce fastidiosa!”esclamò ridendo, mentre la ragazzina annuiva ridacchiando a sua volta. Poi si fece un po’ più seria.
“Anche tu sei molto brava Arwen, ricordi il giorno in cui abbiamo duellato la prima volta?” L’altra sorrise”Certo che me lo ricordo, è stato due anni fa, eri qui da così poco tempo! Ricordo anche che avevamo un bel coro di tifosi!”esclamò sarcasticamente, e insieme le due si misero a ridere.
“Era stato il mio primo vero duello, ricordo ancora la figuraccia che ho fatto…”Arwen la osservò un momento”Ma dai! A parte il fatto che parli come se avessi chissà quanti anni di esperienza, hai solo 6 anni e poi, anche tu me le avevi date di santa ragione, te l’eri cavata molto bene, bhe, ovviamente, senza considerare il fatto che ti ho stracciata!”disse guardandola con aria vittoriosa, poi scoppiarono di nuovo a ridere.
Nikj era li da soli quattro anni, eppure si sentiva come se vivesse li da moltissimo più tempo. Aveva solo 6 anni, ma era molto sveglia ed intelligente. Arwen l’aveva conosciuta di sfuggita un anno dopo che era giunta al Tempio, poi per un altro anno di seguito, le aveva parlato poche volte, giusto quegli attimi in cui s’incrociavano. Un giorno però, il maestro Kaled aveva organizzato un allenamento per Nikj e Arwen, ad entrambe aveva detto che avrebbero dovuto vedersela con un avversario non facile da battere. Quando le due bambine si erano trovate una di fronte all’altra nella sala degli allenamenti, avevano creduto entrambe in uno scherzo, l’unica cosa che non quadrava, era che il loro maestro non scherzava mai su quelle cose, così, si erano inchinate l’una all’altra, avevano attivato le spade, e il duello era iniziato. Avevano duellato per un’ora buona, nessuna delle due dava segni di voler cedere, il maestro e altri padawan assistevano all’incontro, le due bambine erano giovani ed entrambe non avevano una grandissima esperienza, ma se Nikj era in difficoltà perché la sua avversaria aveva più forza di lei, Arwen lo era perché la sua avversaria era più piccola quindi più agile. Alla fine a perdere il duello era stata la piccola Nikj che aveva messo un piede in fallo, era inciampata, e si era ritrovata la lama della spada gialla di Arwen di fronte, ma Kaled aveva rassicurato entrambe, che erano andate molto bene. Ci era voluto un po’ a Nikj per riprendersi da quella sconfitta, le bruciava il fatto di essersi fatta battere dalla ragazzina, ad Arwen invece, era dispiaciuto perché non la vedeva più in giro, malgrado non si conoscessero molto, le dispiaceva il fatto di non vederla, e dopo averla battuta in duello, aveva capito di essere lei la causa delle assenze di Nikj che si era chiusa nella sua stanza, ed usciva solo per gli allenamenti. Per farsi perdonare Arwen aveva fatto portare un pezzo di cioccolata con un biglietto a Nikj. Sul biglietto c’erano le scuse della ragazzina e una richiesta d’incontro nella sala delle mille fontane.
Quella stessa sera la bambina era andata all’appuntamento con Arwen. Avevano parlato e discusso per molto tempo, e in quello stesso momento, le due strinsero un’amicizia che dura tutt’ora, a distanza di due anni, e che durerà per moltissimi anni a venire.
Le due ragazzine erano rimaste sedute ai piedi di una fontana per molto tempo a parlare, ridere e scherzare. Arwen aveva appena terminato di raccontare una barzellettina, quando Nikj si alzò in piedi mentre ancora rideva”È…è meglio che io vada a far sistemare la mia tunica e…e vada a riposare”fece una pausa cercando di calmare le risatine poi riprese”È tardi, e dovremmo tornare alle nostre stanze.”Arwen si calmò un attimo, poi annuì”Si, meglio andare…Domani passo a prenderti davanti alla tua stanza, così raggiungiamo Loe, Wise e gli altri! Sono sicura che rimarrano sorpresi quando dirai loro che hai duellato contro Kher!”
“Eheh certamente! Allora a domani Arwen, buona notte!”salutandosi e augurandosi la buona notte le due si separarono, andando ognuna dalla parte opposta.
Camminando tranquilla per i vari corridoi del Tempio, Nikj raggiunse l’infermeria dove si fece vedere le lievi ferite. In meno di una decina di minuti era tornata come nuova, quindi uscì, e andò a portare la tunica da far sistemare, e finalmente tornò nella sua stanza. Andò a cambiarsi, indossando una tunica lunga fino ai piedi, di un tessuto morbido, poi si sdraiò sul letto guardando verso il soffitto perdendosi in numerosi sogni ad occhi aperti. Il suo sguardo fu catturato dal modellino di un caccia che aveva li appeso. Quando era giunta a Coruscant la prima volta, era arrivata su un caccia come quello, un Ala x. Osservando il piccolo caccia, si mise a fantasticare, di poter viaggiare un giorno con uno di quelli, di fare grandi imprese, magari a livello dell’antico Maestro Obi-Wan Kenobi. Ad un certo punto si ritrovò a pensare a quell’antico maestro, di cui aveva sentito parlare numerose volte, di cui aveva letto negli annali del Tempio Jedi e di come sarebbe stato poterlo conoscere. Da quando le avevano parlato di lui, assieme a numerosi e antichi Jedi, aveva deciso che da grande, sarebbe voluta essere come lui. Una Jedi forte e leale. Ancora con queste fantasticherie per la testa Nikj si addormentò finendo in un sonno profondo.


CAPITOLO 3

“Nikj?” la porta della stanza si aprì piano e una testolina fece capolino all’interno.
“Nikj ci sei?” chiese ancora la vocina mentre entrava del tutto nella stanza. Arwen si guardò attorno, poi il suo sguardo si fermò al letto. Le coperte erano tutte in un unico groviglio, e da quel groviglio, spuntava la testa della bambina. La ragazzina si avvicinò posando una mano sulla testa dell’amica spingendola piano. “Nikj, dai svegliati! Dobbiamo andare a fare colazione!”per tutta risposta l’altra si ritirò completamente sotto le coperte. Arwen sbuffò spazientita.
“Se non vuoi alzarti da sola…”e detto questo, si concentrò per un attimo, e poco dopo materasso, coperte e bambina si sollevarono, per poi ricadere sul pavimento con un tonfo.”Ahaaaiii! Ehi! Ma che fai??”esclamò improvvisamente Nikj con voce acuta spuntando tutta scompigliata in mezzo alle coperte.
“Ahaha! Te lo sei meritato! Dai sbrigati!” la bambina la squadrò con le braccia incrociate al petto, seduta in mezzo alla stanza.”Con calma e per piacere…”le disse seria. L’altra per tutta risposta si mise a ridere di nuovo.”Sei buffa quando dici frasi così importanti! Avanti Nikj muoviti! Abbiamo la colazione, e subito dopo allenamento con il maestro Durron! E sai bene come si arrabbia se ci sono dei ritardi…”Nikj annuì guardando l’amica, poi si alzò in piedi e si diresse a prendere la tunica, che evidentemente le era stata portata, nuovamente in ordine e pulita. Si cambiò alla svelta, poi si pettinò i capelli e infine fu pronta.
“Dai, andiamo…”detto questo, uscì assieme ad Arwen. Camminarono in silenzio, mentre si dirigevano alla mensa, Arwen di tanto in tanto gettava delle occhiate a Nikj, non aveva ancora aperto bocca. Poco prima di entrare in mensa, la fermò”Va tutto bene?”la bambina la guardò con aria sorpresa.”Certo, perché?” Arwen si strinse nelle spalle”Così…Mi sembri insolitamente silenziosa…”Nikj fece un sorrisino”No no, sto bene, sono solamente ancora mezza addormentata…”e mentre continuavano a parlare, si avviarono ad un lungo tavolo al quale c’erano seduti altri ragazzi. Li raggiunsero e quando furono viste, alcuni di loro si alzarono in piedi salutandole. “Buongiorno! Ci siamo appisolate come al solito eh?” esclamò un ragazzino dai capelli castani verso Nikj“Ah… ah…! Come sei simpatico Loe!”esclamò lei in risposta sedendosi con Arwen proprio di fronte a lui. “Scommetto quello che volete che la dormigliona è stata un’altra volta Nikj!” lei incrociò le braccia al petto imbronciata. “E cosa te lo fa credere??” Loe sogghignò.
“Il fatto che è sempre così!” e si mise a ridere. “Dai, lo sai che scherzo mini peluche!” Arwen si voltò verso di lui. “Mini peluche?” questa volta fu Nikj a mettersi a ridere. “Ahaha! Mini peluche! Ma io non sono mica pelosa!” il padawan annuì.”Si che lo sei! Sei mezza Wookie no?” Ora Arwen riusciva a capire a cosa si riferisse l’amico.”Io non sono mezza Wookie. Io sono Wookie e basta.” Una ragazza che era seduta li vicino a Loe s’intromise nella discussione.
“Strano, credevo che gli Wookie fossero grossi, pelosi e non parlassero, se non a strani versi…Tu sei l’esatto contrario!” Arwen annuì”Hai ragione Wise, ma lei è come se fosse una di loro, infatti da quanto mi ha raccontato è parte di una famiglia Wookie, conosce le loro usanze, capisce la loro lingua e sa vivere tranquillamente come loro. Quindi a parte l’aspetto è una Wookie al cento per cento!” la piccola padawan sorrise all’amica”Si, esattamente! Ma Mini Peluche non mi piace! Quindi vedi di chiamarmi con il mio nome e basta…”e detto questo si mise a mangiare.
“Uffa, va bene! Wise, vero che mi aiuterai tu a trovarle un soprannome?” la ragazza annuì”D’accordo! Ad ogni modo, Nikj, è vero che ieri hai combattuto contro Kher?”la bambina alzò lo sguardo dal suo piatto annuendo. “Si è vero, ma non ho avuto successo…”disse delusa mentre metteva in bocca un altro boccone. “Successo o no, secondo me dovresti essere felice, hai combattuto con il miglior padawan del Tempio!”esclamò di nuovo la ragazzina con talmente tanta enfasi che alcuni padawan vicini a loro la guardarono con aria interrogativa. Arwen seduta a fianco di Nikj soffocò una risatina e l’amica le diede un colpo con il gomito per farla smettere, poi si rivolse a Wise. “Si hai ragione, io sono felice di questo! Non speravo che il maestro Kaled mi avrebbe permesso di sfidare Kher!” sia Wise che Arwen annuirono, poi continuarono a mangiare in silenzio. Dopo una decina di minuti finalmente avevano terminato la colazione. Stavano per rimettersi a chiacchierare quando Loe improvvisamente saltò su dalla panchina guardando Nikj. “Ho il nuovo soprannome!!! Aihjin!” lo guardarono tutti con aria interrogativa. “Scusa ma cosa vuol dire?” chiese improvvisamente una voce alle loro spalle. Era Gelert. Loe lo guardò per un momento mentre le bambine lo salutavano, poi riprese. “Aihjin è in lingua Catar! Significa “Forza”…e visto che Nikj è: particolarmente sensibile alla Forza, ed è stata allevata da una delle razze più forti fisicamente, Aihjin è il nome adatto a lei!” Gelert fece un mezzo sorriso mentre Arwen e Wise annuirono. “Direi che è mille volte meglio di quello che le hai dato prima…tu che ne dici…?”chiesero rivolte a Nikj. Dal canto suo la bambina ci pensò su un attimo, poi dopo aver passato in rassegna il volto di ognuno dei suoi amici annuì. “Si, è bello! Mi piace!” disse soddisfatta., poi aggiunse”Anche se non mi dispiacerebbe essere chiamata semplicemente Nikj…”ma non l’ascoltarono, al contrario sorrisero tutti e in coro dissero“Bene, allora quando capiterà ti chiameremo Aihjin!”. Mentre parlavano Wise si guardava intorno e notò ben presto che la sala si stava svuotando. Improvvisamente si rese conto che stavano per ritardare. “L’allenamento con il maestro Durron!!!”esclamò alzandosi di scatto. Tutti gli altri si alzarono di scatto anche loro guardandosi attorno, in effetti la sala era mezza vuota, gli altri padawan si erano diretti ai vari impegni della giornata. “Muoviamoci e arriveremo in tempo!”esclamò Gelert quindi veloci si diressero all’uscita, Nikj chiudeva la fila. Mentre si dirigevano rapidi verso la sala degli allenamenti qualcuno bloccò Nikj per un braccio. “Ehi pulce! Dove hai intenzione di andare??” la bambina si voltò dando uno strattone per liberarsi e improvvisamente si rese conto di avere di fronte Boku La-he. “Lasciami andare, il maestro Durron mi sta aspettando per gli allenamenti!” quindi fece per allontanarsi, ma Shu-Di Kae e Mow Undo le si piazzarono davanti fermandola. Erano il trio di padawan che più preoccupavano i maestri del Tempio Jedi, specialmente Boku. Il ragazzino di razza Umana era il più preoccupante. Infatti era il padawan che più faticava a controllare le proprie emozioni ed era arrogante. Shu-Di e Mow invece erano due padawan uno di razza Rodian e l’altro di razza Zabrak, ed erano gli unici amici di Boku, meno arroganti e prepotenti, ma che facevano quello che lui diceva come due schiavetti. “Qualcuno mi ha detto che ieri il maestro Kaled ti ha lasciata combattere con Kher…perché?”lei si strinse nelle spalle “Non so mica il perché! Maestro Kaled ha detto che secondo lui potevo farcela e quindi mi ha lasciata….ora però devo andare…”quindi di nuovo fece per allontanarsi aggirando i due padawan più grandi. Dopo quattro anni in quel tempio Nikj ancora non si capacitava del perché quei tre ce l’avessero con lei. Continuò a camminare finché improvvisamente non si sentì buttata a terra e scivolò per qualche metro. Dietro di lei i tre si misero a ridere e Boku le si avvicinò a grandi passi.
“Non riesco a capire perché il maestro Kaled e gli altri ti stiano così dietro. Non sei altro ché un padawan come tutti noi, eppure sembra che tutti ti trattino come una privilegiata…”la bambina si tirò in piedi guardando il ragazzino che le si avvicinava. Boku aveva 11 anni ed era più grosso e ben piazzato rispetto a lei, ma Nikj non si lasciava intimorire. “Probabilmente sprecano tempo con me perché non sto a tormentare tutti con le mie manie e non sono arrogante o cattiva con gli altri…tu si invece!”gli occhi del ragazzino lampeggiarono a quelle parole.”Tu devi solo stare zitta pulce…”
“con molto piacere!”quindi di nuovo si allontanò raggiungendo l’entrata della stanza dell’allenamento, la porta ancora aperta, poi improvvisamente andò a sbattere con forza contro la parete e cadde per terra stordita. Boku le aveva scagliato contro un onda di Forza. All’interno dell’aula uno dei padawan si era accorto di quello che succedeva e si era apprestato ad attirare l’attenzione del maestro Durron che si bloccò a metà di quel che diceva per andare a vedere. Uscì pochi istanti prima che il padawan attaccasse la bambina che ancora era inginocchiata mentre si alzava.
“Che sta succedendo qui??”esclamò con voce profonda. Dietro di lui i padawan si erano accalcati per vedere. Boku si fermò davanti al maestro puntando il dito a Nikj.
“Ha tentato di attaccarmi maestro Durron!”la bambina si alzò guardandolo male.
“Non è vero! Tu mi ha bloccata e attaccata con l’onda di Forza!” il maestro si frappose fra i due.
“Boku, sai che un Jedi non deve mai mentire!”esclamò severamente. “Ma…maestro! Io non sto mentendo! Dico il vero!” l’altro scosse la testa. “Non dire assurdità! Nikj non è così sciocca da attaccare un padawan più esperto, non lo ha mai fatto e dubito che lo farà mai, oltretutto tutti conosciamo il carattere suo, e il tuo…esigo sapere cos’è successo…”disse deciso mentre lo guardava. Lo sguardo penetrante e severo. Era una cosa grave per il Tempio se Boku aveva davvero attaccato la bambina deliberatamente, perché questo significava che il ragazzo non poteva più restare, sarebbe stato troppo pericoloso.

(man mano che li scrivo, posterò i capitoli nuovi^^)
 
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