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Il tempo, Ma gli anni passavano, le stagioni si susseguivano, e Jesse cresceva...

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Nimpha
view post Posted on 28/11/2006, 20:34




La paura attanaglia, rende immobili.
È la debolezza maggiore a cui siamo assoggettati.
Avere una coscienza ha un peso.

Mentire, combattere.
Per lenire il dolore, quel dolore così grande cha a volte rende difficile anche respirare.
Quando quelle calde lacrime le solcavano il viso corrucciato non poteva fare altro che continuare a mentire a sé stesso.
Continuare ad alimentare quella secolare bugia.

Gli occhi lucidi, un’altra sconfitta.
Un altro buco nell’acqua.
Consolarla, starle vicino.
Placare il suo dolore, alimentare quella voragine che li stava inghiottendo.
Annegavano, tra i rimpianti e i “se solo…”, “se avessimo…”.

Il fuoco danzava diffondendo intorno strane ombre.
Freddo.
Fame.
E il presentimento che troppo tempo sia passato, e che troppo poco te ne sia rimasto.
Il tempo, che strana concezione. Una concezione tutta umana,creata come memento.
“Non sei eterno”, sembra che ti dica.
Quando ti scivola tra le mani,come sabbia. Quando i raggi del sole ti accarezzano e sai, e prendi consapevolezza, che ancora un altro giorno è passato. Che il tempo su questo mondo passa inesorabile e che di te non resterà che un vago ricordo.
Una collezione inesauribile di fallimenti.
Ti aggrappi a quel poco che hai.

Non era che una bambina.
Nel candore di un’età tenera e costellata di fantasie, in cui anche una ciotola riempita con della neve poteva apparire come la più prelibata delle leccornie.
Era una bambina quando sua madre scomparì, lasciandola ad aspettare.
Ad attendere speranzosa.
Ma gli anni passavano, le stagioni si susseguivano, e Jesse cresceva.
E con lei la sensazione di abbandono che diveniva certezza.

La notte, silenziosa e quiete.
Così breve e fuggevole.
Quando nessun altro poteva sentire, quando anche il mondo si chetava, il suo dolore prendeva piede.
Con la forza di una devastante tempesta.
E solo James sapeva.
Solo lui poteva ascoltarla. Sapeva ascoltarla.

Ecco la sua certezza.
L’unico caposaldo della tortuosa esistenza di Jesse.
James.

 
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