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Live together, die alone, Jate fanfiction, Spoiler Season two

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Reby80
view post Posted on 15/7/2006, 11:23




Raga, mi dispiace, io ci provo a scrivere qualcos'altro, ma ogni volta che mi trovo davanti il foglio bianco di Word e inizio a scrivere...mi vengono in mente solo Jack e Kate!!! Quindi ora dovete subire! Buona lettura...

Title: Live Together, Die Alone
R PG-13
Personaggi: Jack e Kate in particolare, ma ci sono anche gli altri.
Sommario: Live Together, Die Alone spoilers, il gruppo è partito alla ricerca di Walt e si fermano per la notte.
Stato della fiction: WIP
Genere: Romantico, Avventura, Spoiler.
Disclaimer: I personaggi di Lost non mi appartengono


“Jack, tieni…mangia qualcosa” disse Kate porgendo al dottore, seduto a pochi centimetri da lei, una fettina di mango.
“Non ho fame” rispose lui, senza distogliere lo sguardo dal fuoco che avevano acceso,
Erano partiti quella mattina, lui, Kate, Hurley, Sawyer e Michael per andare dagli “altri” a riprendersi Walt.
Kate si guardò intorno, Michael era in un angolo da solo e Sawyer ed Hurley erano seduti vicini a pochi metri da loro. Hugo sembrava ancora sconvolto per la morte di Libby.
Anche Kate era sconvolta, erano successe troppe cose negli ultimi due giorni.
Aveva scoperto che Jack teneva uno degli “altri” nascosto nella botola, lei e Jack avevano ritrovato Michael e infine il prigioniero era scappato ferendo Michael e uccidendo Libby e Ana Lucia.
Poi avevano deciso di andare a salvare Walt dagli “altri” perché Michael diceva che li aveva visti e che erano persone rozze.
Ma Kate aveva la sensazione che qualcosa non collimasse.
“Mi…ci stai nascondendo qualcosa, Jack?”
L’uomo alzò lo sguardo improvvisamente e la guardò negli occhi.
Jack si sentì mancare il respiro. Kate lo fissava con quegli occhioni che erano capaci di farlo sentire vulnerabile e Jack ogni volta era costretto a distogliere lo sguardo per non crollare.
L’unica volta che non aveva distolto lo sguardo si erano baciati.
Sospirò e si voltò di nuovo verso il fuoco.
E’ vero, aveva un piano di cui Michael non sapeva niente. Sahiyd era partito e avrebbe raggiunto via mare il campo degli “altri”. Ma si erano accordati di non dire nulla neanche a Kate, Sawyer e Hurley per essere sicuri che l’uomo di colore non sospettasse che non avevano fiducia in lui.
Jack deglutì “Kate…”.
L’ultima cosa che il dottore desiderava era avere incomprensione con lei ora. Ora che si erano ritrovati.
Ma del resto non poteva rovinare il piano. Era certo che Kate avrebbe capito. O forse no. Forse si sarebbe arrabbiata e sarebbe tornata da Sawyer.
E…se il piano non funzionasse? E se Jack l’avesse messa in pericolo? Se avesse messo in pericolo tutti loro? Non se lo sarebbe mai potuto perdonare.
Prese la sua decisione.
“Seguimi” disse piano, quasi impercettibilmente e Kate lo fece.
Fecero qualche passo nella foresta, non si allontanarono troppo, ma si misero al sicuro dagli sguardi e dalle orecchie degli altri.
Jack non sapeva da dove cominciare.
“Non sono sicuro che Michael ci stia dicendo la verità” disse dopo un attimo.
Kate spostò un po’ la testa di lato, senza dire niente.
“Sahiyd pensa che possa essere d’accordo con gli altri, pensa che ci stia conducendo in una trappola” Kate sbarrò gli occhi e Jack sperò con tutto sé stesso che non facesse qualcosa di pazzo, tipo andare dagli altri e dire tutto. Ma lei non fece nulla, il dottore vide la paura e lo stupore che si alternavano nei suoi occhi e si pentì di averla trascinata fin lì.
“Ma abbiamo un piano…” disse e le spiegò ciò che Sahiyd stava facendo.
Kate rimase in silenzio annuendo alle sue parole.
Stavano per tornare al campo, la ragazza fece un passo in direzione del fuoco.
“Kate, aspetta”
Si girò verso di lui, era senza parole, ma non era arrabbiata, solo spaventata.
“Non sono più sicuro di aver fatto la cosa giusta…ma…ho pensato…e se Michael non stesse mentendo? Non possiamo abbandonare Walt…”
Kate annuì convinta “Hai fatto la scelta giusta, Jack…” gli disse mentre gli appoggiava la mano sull’avambraccio, vedeva il suo sguardo preoccupato e voleva rassicurarlo.
“Kate…non sono sicuro di aver fatto la scelta giusta a farti venire con noi…”
La ragazza corrugò la fronte, non capendo bene cosa intendesse dire Jack.
Lo vide sospirare e spostare lo sguardo verso un punto indefinito alle sue spalle.
“N…non so cosa farei se ti succedesse qualcosa…” disse Jack con un filo di voce, continuando a non guardarla. Ora fissava il terreno. Come se fosse la cosa più interessante del mondo
Gliel’aveva detto. Gliel’aveva detto perché aveva paura di non poterglielo mai più dire.
Jack sapeva che non era la situazione più adatta, sapeva che avevano problemi più grandi da affrontare e sapeva che Libby e Ana Lucia erano morte da poco e non avrebbe dovuto pensare a cose così futili, come i sentimenti. Ma non poteva farci niente, lei era costantemente nella sua testa e Jack sentiva che quella poteva essere l’ultima occasione per parlare con lei. Questo pensiero gli fece venire una fitta allo stomaco.
Kate era rimasta senza parole. La sua mano ancora stretta intorno al braccio di Jack. Portò l’altra mano sul viso di Jack. Sentì sotto la pelle la sua guancia ispida e si ricordò dell’ultima volta che l’aveva sentita contro il suo viso. Quando erano stati catturati nella rete della Russeau.
“Jack, guardami” sussurrò mentre gli girò dolcemente il viso costringendolo a guardarla negli occhi.
“Io…vorrei poterti dire che non ci succederà niente, ma…” non finì la frase, lasciando intuire il resto all’uomo, poi continuò a parlare “…l’unica cosa che ti posso dire è che non devi sentirti in colpa per me, sai benissimo che avrei fatto di tutto per venire…non saresti riuscito a lasciarmi indietro…lo sai questo, vero?” Jack sorrise contro la mano della ragazza, come risposta affermativa.
Kate lo guardò negli occhi, poi lentamente gli si avvicinò, il sorriso sparì dal viso di Jack e la ragazza appoggiò le labbra sulle sue. Il baciò durò solo un attimo, ma fu dolcissimo. Entrambi chiusero gli occhi e tremarono leggermente al contatto.
Jack sentì le labbra della ragazza sulle sue, sentì il suo sapore e si chiese se sarebbe stata l’ultima volta. Poi la sentì allontanarsi, sentì la mano appoggiata al suo viso scivolare via e sentì l’altra mano accarezzargli il braccio fino a raggiungere la sua mano, sentì le dita di Kate stringersi contro le sue e aprì gli occhi. La ragazza si diresse al fuoco trascinandolo dolcemente dietro di sé.

continua...

Allora cosa ne dite? Commentate così so se devo andare avanti!
 
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Reby80
view post Posted on 17/7/2006, 20:46




Cap.2

“Quale piano?” Il viso di Sawyer era disgustato.
Lui e Kate avevano sparato contro a due degli “altri” che li stavano seguendo, uccidendone uno, ma Jack li aveva fermati. Poi il dottore si era girato verso Michael intimandogli di dir loro la verità e l’uomo aveva iniziato a blaterare qualcosa su una lista con i loro quattro nomi, il suo, quello di Jack, quello di Kate e quello di Hurley. Hugo voleva tornare indietro e a quel punto Jack, dopo aver disarmato Michael, gli aveva detto che non poteva farlo tornare indietro perché altrimenti era sicuro che gli “altri” li avrebbero uccisi tutti, ma che comunque aveva un piano.
Alla domanda di Sawyer Jack spiegò tutto per filo e per segno e alla fine ripresero a camminare.
Jack cercava di non pensare, ora che i sospetti di Sayid si erano avverati la paura stava prendendo piede dentro di lui, ma ovviamente doveva fingere per non far andare nel panico gli altri.
“Jack” la voce di Kate interruppe i suoi pensieri, l’uomo si girò e guardò il punto indicato dalla ragazza.
C’era un tubo piantato nel terreno e tanti contenitori ammucchiati a terra. Ne aprirono qualcuno, c’erano dei quaderni scritti a mano con delle annotazioni. C’erano degli orari e accanto delle azioni.
“Ore 14.30 si fa una doccia” lesse Kate a voce alta.
“Ehi guardate!” urlò Sawyer e tutti si girarono. Una fumata nera si poteva scorgere in lontananza, era il segnale che Sayid aveva raggiunto il punto in cui Michael aveva detto che era il campo degli “altri”. C’era qualcosa che non andava. Era troppo distante.
“Dove diavolo ci stai portando?” urlò Jack a Michael.
“Alla spiaggia”
“Non siamo per niente vicini alla spiaggia!”
Dopo un attimo tutti si zittirono, migliaia di bisbigli li avvolsero.
“Sawyer!” urlò Kate facendo un passo verso di lui. L’uomo era stato colpito da qualcosa ed era caduto a terra. La ragazza si bloccò, spaventata, quando Sawyer iniziò a tremare in preda alle convulsioni.
“Correte! Correte!” urlò Jack. Kate gli si avvicinò e insieme scapparono. L’unico pensiero di Jack era portarla in salvo. Mentre si allontanavano le mise un braccio intorno alla vita per proteggerla, ma purtroppo non servì a nulla, dopo un attimo anche lei venne colpita. Jack venne assalito da un incredibile moto di rabbia, estrasse la pistola e iniziò a sparare verso il punto da cui sentiva provenire i bisbigli quindi afferrò Kate e se la mise in spalla. Sul volto aveva un espressione dura e rabbiosa. Non avrebbe permesso a nessuno di farle del male.
Dopo qualche passo sentì un dolore acuto alla gamba. Era stato colpito, ma doveva resistere per portarla via da lì. Riuscì ad andare un po’ avanti, a fatica, ma alla fine cadde, la testa iniziò a girargli vorticosamente, provò a voltarsi verso Kate, ma arrivarono delle persone e li afferrarono. Poi persero i sensi.

Osservarono Michael andarsene su una barca insieme a Walt, Jack l’aveva guardato tutto il tempo, il suo cuore lo odiava, ma una parte di lui sapeva che non poteva giudicarlo. Jack non aveva figli, ma immaginava che un genitore avrebbe fatto qualsiasi cosa per salvare il proprio bambino e non poteva certo biasimarlo.
Erano inginocchiati, legati, imbavagliati e non sapevano a cosa stavano andando incontro. Hurley era salvo. Gli “altri” l’avevano rimandato indietro, il suo compito era quello di dire a tutti che non avrebbero potuto mai raggiungerli.
Loro tre invece sembravano al patibolo, Jack improvvisamente sentì delle mani che lo strinsero e lo obbligavano ad alzarsi in piedi, davanti a loro altre persone si avvicinarono con dei cappucci in mano.
Sentiva lo sguardo di Kate bruciargli sul viso.
Raccolse tutto il suo coraggio e si voltò verso di lei.
Si voltò verso di lei con la consapevolezza che poteva essere l’ultima volta che la vedeva.
I loro occhi si incontrarono e per un attimo il mondo intorno a lui scomparve. Jack lesse la paura e un’immensa tristezza nello sguardo di Kate, avrebbe voluto abbracciarla e farle coraggio, avrebbe voluto dirle che non avrebbe lasciato che le facessero niente di male. Le fece un piccolo cenno con la testa, sperando che lei capisse tutto, che leggesse i suoi pensieri.
Kate sembrava sul punto di piangere e sbatté gli occhi per rispondergli.
Continuarono a guardarsi finché quegli uomini non infilarono loro i cappucci.

continua...
 
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Reby80
view post Posted on 22/7/2006, 08:59




Ecco il cap.3, per sicurezza metto come rating PG13 per scene violente e linguaggio un pò volgare.
Buona lettura...

Kate era completamente al buio, camminava a fatica, perché si inciampava continuamente, qualcuno la stava spingendo. Ripensò alla sguardo di Jack, aveva tanta paura, ma sapere che lui era lì con lei, in qualche modo, la faceva sentire meglio; anche se il pensiero che qualcuno potesse fargli del male la tormentava, non sopportava il pensiero che Jack potesse soffrire. Era molto preoccupata anche per Sawyer, avrebbe sicuramente tentato di ribellarsi e quegli uomini non sembravano andare molto per il sottile. Sperava con tutto il suo cuore che si trattenesse, anche se lo capiva, anche lei alla prima occasione avrebbe cercato di reagire.
Dopo molto tempo Kate si accorse di essere entrata in un luogo chiuso, la fecero sedere e si accorse che le stavano legando i polsi a una sedia.
Finalmente le tolsero il cappuccio, respirò a pieni polmoni e l’aria le sembrò freschissima.
Era ancora imbavagliata, si guardò intorno, erano in una stanza vuota, con le pareti sporche e senza finestre, accanto a lei su altre due sedie c’erano Jack e Sawyer.
Quest’ultimo era ferito, la fronte gli sanguinava leggermente, ma a prima vista non sembrava niente di grave.
Improvvisamente una porta alla loro sinistra si aprì, tutti e tre si girarono e Tom entrò velocemente piazzandosi di fronte a loro.
Dietro di lui entrò una donna, era bionda, abbastanza giovane, con il naso affilato e gli occhi azzurri.
Due uomini erano fermi alle loro spalle.
“Togli loro il bavaglio.”
Il primo uomo si avvicinò a Sawyer e il secondo a Kate, non appena furono liberi di parlare entrambi alzarono la voce,
“Chi siete?” urlò la ragazza
”Bastardi, che diavolo volete da noi?” aggiunse Sawyer.
In men che non si dica uno dei due uomini diede uno schiaffo a Kate che piegò la testa per il contraccolpo e l’altro diede un pugno a Sawyer.
Jack, ancora imbavagliato, provò a fare uno scatto, lo sguardo rabbioso si posò immediatamente sull’uomo che aveva picchiato Kate.
Tom si avvicinò al dottore “Non ci provare Jack, se non vuoi una lezione anche tu” Jack lo guardò con odio poi cercò con gli occhi Kate, che nel frattempo aveva rialzato la testa e si era girata verso di lui, aveva lo sguardo preoccupato, lo guardò come per dire di lasciar perdere.
Continuarono a guardarsi mentre tolsero il bavaglio anche a lui.
Il dottore aprì la bocca per dire qualcosa, ma la voce di Kate lo interruppe “Jack…”
Kate usava sempre quel tono per fargli capire quando era il momento di stare zitto e lui regolarmente la guardava male, a volte l’ascoltava, a volte no.
Abbasso la testa e respirò profondamente, cercando di calmarsi.
“Bravo Jack,” disse sorridendo Tom.
“Ora ascoltatemi, dovete rispondere a qualche domanda” passò lo sguardo su tutti e tre, poi riprese a parlare “prego, Sonia…” la bionda aveva sul viso un espressione perplessa, era pensierosa, dopo qualche secondo avvicinò la bocca all’orecchio di Tom “Di certo questi tre non sono come il bambino, cosa ci abbiamo guadagnato nel cambio?” sussurrò all’uomo che le rispose immediatamente “Sono soggetti interessanti e sono abbastanza diversi tra loro, li abbiamo selezionati con cura, dovresti avere più fiducia nei tuoi collaboratori, Sonia…”.
“D’accordo…” disse sospirando, in mano aveva un block notes e una biro.
Si avvicinò a Jack “Vi conviene rispondere” disse la donna, sibilante “altrimenti i miei assistenti saranno ben contenti di convincervi a collaborare…” disse spazientita.
Posò lo sguardo sul dottore.
“Nome?”
Jack non rispose, respirava profondamente, aveva la bocca serrata e le narici dilatate, Kate lo guardava pregando mentalmente che Jack non opponesse resistenza.
“Nome?” ripeté la donna.
Jack alzò lo sguardo, ma rimase zitto.
Tom scosse la testa e fece un cenno a uno degli uomini che in fretta fece un passo verso Jack e gli assestò un pugno sulla guancia destra, Kate sussultò mentre lo guardava sanguinare lievemente dalla bocca.
“Ripeto la domanda” disse tranquillamente Sonia “Nome?”
Jack sospirò “J...Jack Shepard”
“Dove sei nato Jack?”
“A Los Angeles”
“Quando?”
“3 Giugno 1970”
“Bene” la donna si voltò verso Kate “Tu…come ti chiami?”
Kate la guardò con disprezzo “ Kate Austin”
“Kate non è un abbreviativo?”
Kate la guardò con disappunto…se l’era solo immaginato o lo sapeva?
“Mi chiamo Katerine, sono nata il 20 settembre 1977 nel New Mexico”
“Perfetto, vedo che iniziate a collaborare, passiamo a James”
“Sapete già chi sono…o sbaglio?” ringhiò l’uomo, sospettando qualcosa, qualcosa di indefinito, ma a questo punto non gli sembrava più un caso che loro tre fossero su quell’aereo.
“Ci serve una conferma…” rispose prontamente la donna guadagnandosi un’occhiataccia da parte di Tom, che evidentemente cercava di far sapere loro il meno possibile.
“James Ford, sono nato a Huston, il 3 Maggio del 1972.”
“Bene, bene…diciamo che tutti e tre avete avuto dei genitori un po’ particolari…ed è interessante, per noi, vedere come questo si riflette sui vostri caratteri…”
“Allora facciamo il punto…Jack, tuo padre ti ha sempre trattato come se non valessi nulla…” le narici di Jack si allargarono leggermente, rabbiose “…per tutta la tua infanzia ti ha fatto credere che fossi un fallito , che non avessi, passami il termine, le palle…” marcò quest’ultima parola mentre lo fissava negli occhi “…ti mortificava, ti umiliava davanti ai suoi amici…non è vero? Diceva esattamente…” la donna lesse sul suo block notes “…che non avevi gli attributi e che non dovev”
“Come diavolo fate a sapere queste cose? Chi siete?” urlò Jack.
“Lo prendo come un si” disse la donna, soddisfatta, mentre scriveva qualcosa.
“Ora passiamo a tua madre…un bell’elemento anche lei…lo ha sempre difeso, vero? Anche quando lui ha ammazzato una donna sotto i ferri perché era ubriaco…lei si è arrabbiata con te…ha detto che non dovevi denunciarlo, ti ha addirittura accusato di avergli rovinato la vita, come se fossi tu dalla parte del torto…quante volte ti sei chiesto se tua madre ti amava veramente? Ti ha mai consolato quando piangevi perché lui ti aveva offeso? Quante volte ti ha spedito a recuperarlo in capo al mondo rinfacciandoti quello che avevi fatto?”
Jack non rispose, aveva gli occhi lucidi.
“Lo prendo come un altro si …”disse ghignando poi scrisse qualcosa .
Si voltò verso Kate, che però guardava Jack con gli occhi pieni di preoccupazione.
”Ora passiamo alla signorina…” le sorrise malignamente “Allora Kate…qui andiamo sul pesante…possiamo parlare subito del tuo vero padre, Wayne…”
“Lui non era mio padre!” urlò la ragazza, già con le lacrime agli occhi. Ora era Jack a guardarla con angoscia.
“Come dicevo, Wayne tuo padre…l’hai ucciso…hai dato fuoco alla casa, non posso dire che non lo meritasse. Vuoi dirmi cosa faceva a tua madre?”
Lacrime silenziose iniziarono ascendere sulle guance della ragazza.
“Vuoi dirmi cosa faceva a te?”
“Lasciala stare!” intervenne Jack, alzando la voce “Lasciala stare!”
“Zitto!” gli urlò Tom.
“Ho detto di lasciarla stare, bastardi!”
Jack si prese un altro pugno, ma stavolta non sembrava intenzionato a calmarsi, continuò ad urlare e agitarsi, improvvisamente la bionda estrasse una siringa dalla tasca.
Kate urlò “No!”
Anche Sawyer protestò e si prese un altro pugno in faccia.
“Aspetta…” intervenne Tom “Se Jack promette di stare zitto d’ora in poi, per questa volta possiamo fare finta di niente”
“Jack…ti prego…” sussurrò Kate.
“D’accordo” disse Jack, riluttante.
“Allora, dicevamo Kate?”
“L…lui..ci picchiava”
La donna annuì “…e…?”
“E niente…” disse piano Kate.
“Non mentire, ragazzina”
Kate guardò Jack, aveva ancora il viso bagnato dalle lacrime e Jack vide che gli occhi si stavano inumidendo di nuovo, le fece un cenno simile a quello che le aveva fatto quando li avevano appena catturati e lei si fece coraggio.
“Lui…mi violentava” disse Kate prima di scoppiare di nuovo a piangere.
Sonia scrisse qualcosa sul taccuino “Un ultima cosa poi ti lascio perdere, Kate…tua madre si comportava più o meno come quella di Jack, giusto? Non ti ha mai difesa, lo ha sempre coperto…ti ha addirittura denunciata quando lo hai ucciso, me lo confermi?”
Kate al pensiero di sua madre iniziò a singhiozzare ancora più rumorosamente.
“Un si…” disse soddisfatta Sonia.
“Vi prego, ora basta…” sussurrò Jack con gli occhi lucidi.
La donna non rivolse nemmeno uno sguardo a Jack e Kate, nonostante fossero visibilmente scossi e si girò verso Sawyer, anche lui era sconvolto dalle dichiarazioni di Kate, non pensava che avesse sofferto così tanto nella sua vita.
“Allora James, parliamo di tuo padre…”
Sawyer fece un espressione rabbiosa, ma non disse niente.
“Tua madre l’ha lasciato…l’ha lasciato per mettersi con un truffatore che le ha rubato tutti i soldi…da cui tu curiosamente hai poi preso il nome, Sawyer…e lui è andato fuori di testa…era un tipo violento, ti picchiava anche prima di questa faccenda e ovviamente tua madre era al pari di quella di Kate…ma lui un giorno l’ha uccisa davanti ai tuoi occhi, eri solo un bambino…giusto? Cosa avevi? Otto anni?”
Sawyer respirava affannosamente e la fissava con odio.
“…giusto?” ripeté Sonia
“Va a farti fottere, putt…” l’uomo venne interrotto da un pugno fortissimo, ma si riprese subito e sputò per terra un po’ di sangue, poi ripose lo sguardo sulla donna.
“E poi si è sparato…vero? Sul tuo letto e se non sbaglio tu…eri proprio nascosto sotto, a pochi centimetri da lui…è stato un vero trauma, giusto?”
Sawyer rimase in silenzio.
“Ti conviene rispondere, James…”
“Si, è vero…ma questa me la paghi, str…” un calcio nello stomaco lo interruppe per la seconda volta, Kate lanciò un urlo preoccupato.
Sawyer rimase senza fiato, tossì leggermente e alla fine si riprese.
“Bene, ragazzi” disse Tom mentre Sonia usciva rapidamente dalla stanza “ora potete andare a dormire, a presto”.
Gli uomini infilarono loro i cappucci e li spinsero fuori dalla stanza.

continua...


Edited by Reby80 - 22/7/2006, 12:34
 
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Reby80
view post Posted on 24/7/2006, 22:42




Ecco il Cap.4, commentate mi raccomando!

James era accecato dalla rabbia, ma l’ira nascondeva la paura. Chi erano quegli uomini e come facevano a conoscerli? Perché sapevano dei particolari della loro infanzia? Gli sembrava di essere nel peggiore degli incubi, la realtà sembrava vacillare…
All’improvviso gli tolsero il cappuccio, ma tutt’intorno era buio “Kate? Jack?” chiamò l’uomo, dimenticandosi per una volta dei soprannomi.
“Sawyer?” rispose una voce femminile.
“Kate, dove sei?”
“Qui!”
James seguì la voce della ragazza e dopo pochi passi le sbatté contro.
“Dov’è Jack?” chiese preoccupata la ragazza “Jack!”
“Jack!” chiamò anche Sawyer.
“Kate, Sawyer!”
“Jack!”
Le voci erano sempre più vicine, Sawyer e Kate fecero qualche passo nella direzione da cui sentivano provenire quella di Jack, quando le luci si accesero.
I tre si guardarono in faccia perplessi, poi Jack si soffermò un attimo di più sugli occhi di Kate, ancora lucidi.
“Dobbiamo liberarci” disse il dottore, avevano ancora le mani legate dietro la schiena.
Si slegarono aiutandosi a vicenda, poi finalmente si guardarono intorno.
Erano in una stanza arredata, simile a quella che avevano trovato nella botola.
Iniziarono a girare nei vari locali, c’era una camera da letto con tre letti singoli, una cucina, un bagno e una sala con un tavolo, uno stereo, un divano e un mucchio di altra roba.
“Dobbiamo uscire da qui” disse la ragazza, decisa.
I tre iniziarono a cercare freneticamente l’uscita.
Trovarono una porta, ma non aveva maniglie.
Improvvisamente una voce risuonò nella stanza.
“Buonasera, ragazzi, questo luogo è vostra disposizione finché sarete nostri ospiti” I tre si bloccarono e ascoltarono in silenzio “come in tutte le case, ci sono delle regole: innanzitutto non dovete cercare di scappare perché fuori è sorvegliato e non avete via di scampo, poi non potete danneggiare volontariamente gli oggetti presenti e, infine, non dovete opporre resistenza quando avremo bisogno di voi. Buonanotte.”
I tre erano molto agitati, non si parlavano e continuavano a cercare qualcosa, pensare a una via d’uscita da quella situazione.
“Cosa volete da noi?” urlò Jack. Gli altri due lo fissavano in silenzio “Cosa volete? Cosa diavolo volete?”.
Nessuno rispose e Jack si lasciò andare sul divano “Dannazione!”.
Sawyer era senza parole, erano in trappola.
Per molte ore nessuno di loro tre aprì bocca e di dormire non se ne parlava nemmeno.

Dopo molte ore Jack posò lo sguardo su un orologio a muro, segnava le 3.25 di mattina.
Si guardò intorno, Sawyer era seduto su una sedia e fissava il vuoto, sembrava pensieroso, mentre Kate continuava a camminare avanti e indietro.
Jack si alzò e le si avvicinò.
“Kate…” disse piano “siediti, sei in piedi da ore, sarai distrutta” le sussurrò mentre osservava i cerchi scuri che la ragazza aveva sotto gli occhi.
La ragazza lo fissò “Dobbiamo uscire da qui, Jack”
“Lo so, Kate, ma al momento non so come fare, quindi…”
“Jack, non ho intenzione di rimanere qui a lungo”
“Neanche io, Kate, ma sinceramente adesso non ho voglia di discutere”
Kate strinse le labbra e fissò il muro per un attimo, sembrava frustrata, poi in fretta, senza guardare Jack, si diresse verso il divano, sedendosi e incrociando le braccia.
“Contento?” gli chiese in tono polemico.
Jack fece un cenno di assenso con la testa, poi si recò in camera senza dire una parola.
Osservò la stanza, ovviamente non c’erano finestre, i letti erano appoggiati alle pareti.
Tornò in sala “E se fosse una specie di gioco mentale, un esperimento psicologico? Forse il disastro aereo è stato deciso da loro”
Sawyer e Kate si girarono verso il dottore, ascoltando in silenzio.
Poi Kate aprì la bocca “Forse ci controllano da quando siamo nati, una specie di Truman show…”
“…però le persone intorno a noi erano inconsapevoli, forse controllano tutti e poi scelgono alcuni per alcune caratteristiche che hanno” aggiunse Sawyer.
Jack annuì e si accostò a Kate, quindi fece un cenno a Sawyer di avvicinarsi. “E’ un incubo…” sussurrò Jack.“…ma penso che dovremo starcene buoni per un po’, per qualche giorno, vedere cosa succede, trovare i loro punti deboli” continuò il dottore.
“E poi agire di conseguenza” finì Sawyer
“Penso che loro ci sentano” sussurrò Jack “dobbiamo stare attenti a parlare”.
I tre si guardarono, poi Kate disse “D’accordo, facciamo finta di niente”.

continua...
 
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Reby80
view post Posted on 29/7/2006, 10:25




Cap.5 Spero che vi piaccia, buona lettura

Kate aprì gli occhi di soprassalto, si era addormentata, si alzò in piedi velocemente e si guardò intorno, era sola.
“Jack! Sawyer!”
Iniziò a camminare lungo la sala dirigendosi verso la camera, non appena entrò li vide, erano sdraiati sui letti, sembravano entrambi addormentati.
Kate fece un sospiro di sollievo e uscì dalla stanza.
Erano le 7, aveva dormito circa 3 ore, ma si sentiva meglio, l’adrenalina la teneva sveglia.
Si diresse in cucina e aprì alcuni cassetti, erano pieni di cibo.

Jack fu svegliato da un profumo famigliare, nel dormiveglia si girò leggermente, era casa sua, di là la sua ragazza stava preparando la colazione, tra poco si sarebbe svegliato e…in un attimo la realtà lo scosse dal sogno, non era per niente a casa e non c’era nessuna ragazza o meglio, c’era, ma non sapeva se era sua. Aprì gli occhi e si guardò intorno, allora non era stato un incubo, erano veramente prigionieri degli altri. Dannazione.
L’uomo si alzò stropicciandosi gli occhi. Era solo in camera da letto.
Si diresse verso la cucina e si bloccò vedendo Kate e Sawyer in piedi che mangiavano qualcosa, in silenzio.
L’umore non sembrava essere dei migliori, ma qualcuno si era dato da fare. C’erano toast, prosciutto e uova, c’era addirittura il caffè.
“Wow” disse l’uomo afferrando una fetta di pane “Di chi è il merito?” chiese sempre serio, iniziando a masticare.
“Sembra che Lentiggini volesse tenere la mente impegnata” disse Sawyer e Jack la guardò, sorridendo appena, poi cambiò discorso “Si sono fatti sentire?”.
“Ancora no” rispose la ragazza.

Dopo qualche ora Jack stava curiosando dentro alcune scatole piene di oggetti e Sawyer stava leggendo una rivista che aveva trovato nella libreria.
Kate uscì dal bagno, aveva i capelli bagnati e indossava un paio di pantaloncini di jeans e una maglietta bianca. Jack interruppe quello che stava facendo e alzò lo sguardo verso di lei “Dove li hai presi?” disse riferendosi agli abiti puliti.
“Di là c’è un armadio pieno di vestiti, di tutte le misure…sono carini, no?” gli chiese facendo un giro su sé stessa. Jack la osservò dalla testa ai piedi, la maglietta era un po’ trasparente e lasciava intravedere la biancheria intima nera e i pantaloncini erano molto, molto corti, Jack osservò le gambe muscolose e non riuscì a trattenere un sospiro “Si, sono decisamente carini…” disse a voce bassa.
“Chiudi la bocca Doc, hai fatto una pozza per terra…” il commento di Sawyer provocò una risatina nervosa da parte di Kate, mentre Jack fece finta di niente.
Jack avrebbe voluto rimanere un po’ da solo con Kate per parlare di ciò che era successo, voleva consolarla per quello che era stata costretta a ricordare e condividere forzatamente con lui, Sawyer e quei bastardi.
Kate sembrò leggergli nel pensiero.
“Vieni, ti faccio vedere i vestiti, così potrai sceglierne alcuni anche tu”
Jack sentì uno sbuffo da parte di Sawyer, ma lo ignorò e seguì la ragazza in camera.
I due si avvicinarono all’armadio, Kate lo aprì e allungò una mano verso gli abiti appesi.
“Vedi ci sono dei pant…” Jack non la lasciò finire di parlare, le prese il viso tra le mani e le diede un bacio, soffermandosi solo per pochi attimi sulle morbide labbra della ragazza, poi la guardò negli occhi e le accarezzò dolcemente la guancia.
“Usciremo da questa situazione, te lo prometto…” le sussurrò.
Kate non rispose, ma lentamente le sue mani scivolarono sui fianchi di Jack e lo abbracciò dolcemente, appoggiò il viso sul suo torace e chiuse gli occhi. Anche Jack la strinse e mise la testa su quella di Kate.
Rimasero così per qualche minuto, confortandosi a vicenda, c’erano troppe cose di cui parlare e la situazione non era appropriata, ma con quell’abbraccio silenzioso si dissero molte cose.

continua...
 
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Reby80
view post Posted on 5/8/2006, 07:54




Cap.6

Mi raccomando, aspetto qualche commento!

All’improvviso nell’aria risuonò un suono fastidioso, come quando un microfono è troppo vicino alla cassa, e dopo un attimo una voce si diffuse nella stanza.
Jack e Kate raggiunsero Sawyer in sala e tutti e tre rimasero in ascolto.
“Salve ragazzi, siete stati bravi, vi siete comportati bene, non me l’aspettavo, considerando la vostra impulsività. Ora vi darò dei compiti. Ognuno di voi domani dovrà fare una cosa per noi. Allora…Kate dovrà trovare una chiave nascosta, quando la troverà la dovrà dare a James che la inserirà in un cilindro che vi faremo trovare, all’interno del cilindro ci sarà un messaggio in codice che James dovrà interpretare e infine Jack dovrà fare ciò che ci sarà scritto nel messaggio. Ovviamente dovrete farlo, altrimenti ne pagherete le conseguenze. A domani.”
I tre si guardarono disgustati e senza parole, non c’era niente da commentare.
Jack scosse la testa e andò in cucina.
Kate e Sawyer si guardarono un attimo poi sentirono un rumore metallico.
“Lentiggini…che fa il dottore?”
“Penso che stia preparando il pranzo…credo abbia bisogno di distrarsi”
“Bè, a distrarlo puoi pensarci tu…a proposito, il nostro amico, grande fratello, ha interrotto qualcosa prima? Quando eravate in camera?”
“Non sono fatti tuoi, Sawyer” intervenne Jack prima che Kate potesse rispondere, i due si girarono e lo videro posare sul tavolo un piatto con delle uova, del pane e dell’insalata, l’uomo tornò in cucina e dopo pochi secondi aveva apparecchiato per tre.
Senza aspettarli si mise a sedere e iniziò a servirsi.

Durante il pomeriggio si allenarono, infatti c’erano vari attrezzi da palestra, e giocarono alla playstation, anche se i giochi risalivano a qualche anno prima. Finalmente anche Jack e Sawyer si fecero la doccia.
Jack era molto serio, sembrava innervosito nei confronti di Kate, ma la ragazza non sapeva il perché, lo trovava insopportabile quando faceva così e decise di non chiedergli cosa avesse. Non poteva fare il bello e il cattivo tempo quando pareva a lui.
Kate preparò la cena e Sawyer promise che il mattino dopo avrebbe pensato lui alla colazione. Fortunatamente in cucina c’era anche una lavastoviglie così non dovettero lavare i piatti.
“Guardiamo un dvd? Ho visto che il mobile è pieno di film” disse Kate guardando brevemente Jack per poi focalizzarsi su Sawyer.
“A me va bene Lentiggini, che ne dici Doc?”
“Si, è una buona idea” disse in tono freddo, quindi si accomodò sul divano. Kate e Sawyer si guardarono e lo raggiunsero.
“Ci sono anche dei porno?” chiese Sawyer “Dio, è da mesi che non ne vedo uno…”
“Non voglio guardare un porno in mezzo a voi due!” disse Kate ridendo“Non fate sesso da settimane, sarebbe molto pericoloso!”
“E a te chi lo dice che non facciamo sesso da settimane?” le rispose Sawyer con un ghigno furbo.
Lei scosse la testa sorridendo e si mise a cercare un film.
Dopo mezz’ora di discussioni riuscirono a trovarne uno che andasse bene a tutti e tre, “The terminal”, nessuno di loro lo aveva visto.
Spensero le luci e iniziarono la visione del film.
Dopo poco Kate sentì gli occhi che le si chiudevano, aveva dormito pochissimo e alla fine crollò addormentata, la testa si appoggiò inconsapevole sulla spalla di Jack.
Il dottore alzò lo sguardo verso Sawyer che sembrava concentrato sulla tv.
Osservò Kate, sembrava un angelo quando dormiva, era come una bambina, terribile da sveglia e pacifica nel sonno. Sorrise involontariamente e tutto il rancore svanì in un attimo, così com’era arrivato. Quella ragazza era capace di farlo diventare geloso come mai lo era stato in vita sua, ogni volta che la vedeva con Sawyer gli si formava un nodo in gola.
Provò a concentrarsi sul film, ma il calore del corpo di Kate lo distraeva, continuava a girare il viso verso di lei, anche Sawyer se ne accorse.
“Non è facile stare calmi con una così addosso, eh, Doc?”
Jack gli fece un cenno, sapeva che Sawyer era innamorato di Kate, a parte il fatto che si vedeva in ogni suo comportamento, gliel’aveva detto mentre aveva la febbre alta. Il dottore sperava che nel periodo in cui lui e Kate non si erano parlati tra loro non ci fosse stato niente, il solo pensiero di lei tra le sue braccia gli faceva venire un tremendo senso di nausea.
“Quindi…” continuò James “siete stati davvero catturati in una rete quando siete andati a cercare Michael, non era una metafora per qualcos’altro…”
Non era la prima volta che Sawyer gli chiedeva qualcosa riguardo a Kate, ma Jack non amava parlare di lei, principalmente perché era riservato e poi anche perché la situazione tra loro due non era chiara nemmeno a lui.
“Siamo stati veramente catturati…” confermò infine.
Sawyer sorrise “Bè, piacerebbe anche a me essere preso in una rete con Lentiggini…” disse sognante.
Jack scosse il capo e fece un mezzo sorriso.
Gli dispiaceva ammetterlo, ma, gelosia a parte, si stava affezionando a Sawyer. Era il genere di persona che aveva sempre odiato, eppure sentiva che sotto la sua scorza c’era qualcosa di buono e Jack non avrebbe mai dimenticato ciò che gli aveva raccontato prima di partire con la zattera riguardo all’incontro con suo padre, in Australia. Grazie a Sawyer ora sapeva che, almeno prima di morire, suo padre aveva detto di essere fiero di lui.
E Kate aveva visto il buono di Sawyer molto prima di lui.
Finito il film Jack decise di portare Kate a letto, cercò di non svegliarla. Le infilò delicatamente una mano sotto le ginocchia e l’altra sotto le spalle. La sollevò e la adagiò in uno dei tre letti.
Poi lui e Sawyer si infilarono nei loro e si addormentarono dopo poco.

continua...
 
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Reby80
view post Posted on 9/1/2007, 22:02




Cap.7

Sawyer si svegliò con la sensazione di aver sentito un rumore. Si alzò e corse in sala e lo vide, sul tavolo. Un cilindro di metallo, con una piccola serratura.

“Jack, Kate!”

Dalla camera arrivarono Jack e Kate mezzi addormentati, lei aveva gli occhi socchiusi e lui si stropicciava la faccia cercando di svegliarsi.

Non appena videro ciò che Sawyer teneva in mano sgranarono gli occhi.

“Kate, devi trovare la chiave” ordinò Jack e la ragazza si mise subito alla ricerca.

I due uomini la osservavano frustrati, non potevano aiutarla e questo era molto irritante.

Kate si muoveva con frenesia, cercando in ogni angolo.

Dopo circa mezz’ora Sawyer decise di fare il caffè, doveva svegliarsi se voleva essere in grado di decifrare quel maledetto codice.

“Eccola!” disse Kate uscendo soddisfatta dal bagno “Era sotto il sapone”

La porse a Sawyer che aprì in fretta il cilindro ed estrasse un foglio.

Sul foglio c’era scritto:“Porto il mulinello, fede mandataria!”

“E questo che diavolo significa?” borbottò Sawyer, ma sapeva che gli altri non potevano rispondergli, si sedette su una sedia intorno al tavolo e, con un foglio e una matita, si mise al lavoro.

Per un po’ Jack e Kate rimasero in silenzio a non fare niente. Lo osservavano mentre scriveva e cancellava, in continuazione.

“E smettetela di fissarmi! Andate via, non riesco a concentrarmi!” urlò improvvisamente Sawyer.

Jack e Kate spalancarono gli occhi e si affrettarono a cambiare stanza.



“Pensi che ci riuscirà?” chiese Kate mentre si sedeva sul suo letto.

“Lo spero” rispose Jack sedendosi accanto a lei.

Tra loro scese un mutismo teso e imbarazzato, fu Jack a spezzare il silenzio.

“Mi dispiace per quello che è successo la prima sera…quello che hai dovuto raccontare…sono stati…gliela farò pagare, Kate…”

Kate al pensiero sentì gli occhi riempirsi di lacrime, ma si trattenne “E’ stato terribile per tutti, ma guarda il lato positivo…ora sai cos’ ho fatto…” Kate si sforzò di sorridere e Jack ricambiò, aveva voglia di abbracciarla e l’avrebbe fatto se Sawyer non fosse arrivato, agitando il foglietto e con un insolito sorriso sul volto.

“Ce l’ ho fatta! Era un anagramma!”

I due si alzarono e Jack afferrò il pezzo di carta “Allora? Cosa devo fare?”

Lesse in fretta ciò che Sawyer aveva scritto, ma non capì nulla, il foglietto era pieno di parole. James gli indicò la frase corretta.

“Cosa?” il viso di Jack era stupito.

“Allora?” chiese Kate ansiosa “Lo volete dire anche a me?”

“C’è scritto ‘parla della fine del tuo matrimonio” disse Jack a bassa voce.

I tre si guardarono in faccia, che senso aveva tutto ciò?

“Bè, vi racconterò tutto…” disse Jack visibilmente indispettito “…io e Sarah eravamo sposati da circa un anno e mezzo, il matrimonio era stato perfetto, avevamo una casa bellissima, ma io non c’ero mai. Passavo tutto il mio tempo al lavoro. Un giorno sono tornato a casa, era quasi mattina. Me lo ricordo ancora, lei era a letto, ma era sveglia. Io mi sentivo in colpa, un po’ per l’orario e un po’ perché avevo passato le ultime ore accanto a una donna, la figlia di un mio paziente, cercavo di convincermi di essere stato con lei solo perché sentivo che aveva bisogno di aiuto, ma sapevo che mi piaceva.” Jack fece una pausa e fissò Kate, poi riprese a parlare “Comunque, arrivai a casa e Sarah mi disse di avere un ritardo, sapeva già di non essere incinta, ma penso che volesse mettermi alla prova per vedere la mia reazione…e penso che non le sia piaciuta…sono stato terribile, ho letteralmente tirato un sospiro di sollievo quando mi ha detto che il test era negativo. Dopo qualche giorno il mio paziente morì mentre lo operavo e dopo incontrai sua figlia nel parcheggio, parlammo un po’ e ci baciammo. Arrivai a casa e lo dissi a Sarah, volevo ricominciare da capo con lei, ma mi disse che mi avrebbe lasciato, che non c’entrava il bacio, che l’aveva già deciso e che si vedeva con un altro…” Jack aveva gli occhi lucidi, parlare di Sarah lo turbava ancora “E così se ne è andata…fine della storia”.

La voce risuonò di nuovo “Jack, devi dirci perché ti brucia ancora”

Jack rimase in silenzio, sul viso aveva un espressione dura.

“Jack, non vorrai rovinare l’esperimento, vero? Racconta ai tuoi amici l’unico motivo per cui ti dispiace che il tuo matrimonio sia finito…forza…”

Jack sospirò rabbiosamente, dopo qualche secondo ricominciò a parlare “Perché…perché ho dimostrato per l’ennesima volta di fallire in qualcosa a….a mio padre”

Sawyer annuì in silenzio, quindi si alzò, diede una leggera pacca sulla spalla al dottore e si avviò verso la sala.

Kate lo osservava in silenzio.

Di nuovo la voce risuonò nella stanza.

“Molto bene, oggi avete eseguito quello che vi abbiamo chiesto. A domani”

Jack scosse la testa.

“Se andiamo avanti così tra qualche giorno non avremo più segreti, noi due…” disse piano Kate.

Jack le sorrise poi entrambi si alzarono e si diressero in sala. Era ora di cena e avevano una fame terribile, non avevano messo niente sotto i denti per tutto il giorno.

continua...
 
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6 replies since 15/7/2006, 11:23   405 views
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